20140727

Jiro Taniguchi UN CIELO RADIOSO, Coconino Press - recensione di Sara Merighi

"Un cielo radioso" e' una graphic novel, come correntemente viene chiamato il genere, che attraverso l'immediatezza del fumetto e la forza dell'immaginazione del suo autore, Jiro Taniguchi, racconta il tema della morte e della sopravvivenza dell'anima.
Sfogliando il libro la prima impressione del lettore non assiduo frequentatore di graphic novel e sopratutto cresciuto guardando in tv i manga giapponesi (Goldrake, Lady Oscar, Capitan Harlok...), e' quella di essere  riportato all'atmosfera fantastica delle produzioni per ragazzi dei primi anni '80.
In realtà i racconti di Jiro Taniguchi , pur disegnati con la tecnica manga, non hanno nulla di tutto questo.
"Un cielo radioso" si apre con la rappresentazione di un tremendo incidente tra la moto guidata da un giovane ragazzo e il furgone condotto da un padre di famiglia quarantenne. Entrambi vengono estratti ancora in vita ma dopo alcuni giorni di coma, il padre di famiglia muore e la sua anima, non ancora rassegnata ad abbandonare la vita terrena, trasmigra nel corpo del ragazzo che in quel preciso istante esce dal coma.
Il risveglio si accompagna alla consapevolezza di essere all'interno di un corpo e di una vita che non è la propria e l' angoscia che ne deriva  è amplificata dal senso di colpa di aver, con la morte, lasciato una moglie ed una figlia trascurate anche in vita.
Attraverso i suoi personaggi dagli occhi grandi e " fumettosi" Jiro Taniguchi descrive, in modo commuovente e delicato il grande dolore di una vita e di una morte irrisolte e l' immaginario, o forse  no, percorso di un' anima che ha l' opportunità di tornare indietro e per amore e con amore riparare qualche errore,per poi morire pacificata.
Non è necessario credere in qualche tipo di religione per immaginare che un momento così importante nel percorso di una persona, la morte, possa esaurirsi in un semplice passaggio dalla respirazione alla sua mancanza.
Ciò che Jiro Taniguchi riesce ad illustrare con grande sensibilità e' la presenza di strati di realtà ulteriori rispetto a quelli che percepiamo solo con gli occhi, l' udito e gli altri sensi.
Sono livelli di vita che possono essere intuiti, riconosciuti, solo abbassando tutte le difese e lasciandosi guidare dal proprio sentire, come fanno i bambini e gli animali.
Ci si può credere oppure no.
"Un cielo radioso" , così come era accaduto ad un altro dei più' conosciuti ed emotivamente potenti racconti dell'autore," Allevare un cane", e' stato scritto proprio in occasione della morte di uno dei suoi amati animali domestici.Forse perché poche emozioni nella vita riescono a mettere l' uomo in contatto con la propria essenza quanto la morte di esseri puri come i bambini e gli animali.
Per nostra fortuna ci riesce anche l'amore.

P.s. Caso vuole che sino al 18 Novembre a Venezia , all' Espace Loius Vitton sia allestita la mostra " Sguardi incrociati a Venezia " in cui sono esposte una selezione di fotografie di Mariano Fortuny e una raccolta di disegni di Jiro Taniguchi entrambi aventi come tema scorci e paesaggi veneziani. 

recensione di Sara Merighi

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