APPOGGIATA A NULLA
mostra personale di Angela Caremi
Inaugurazione sabato 14 febbraio 2015 ore 17
Allo Spazio Libri Laboratorio la Cornice
via per Alzate, 9
Cantù (Como)
te. 031700571
spaziolibrilacornice@gmail.com
http://spaziolaboratoriolacornice.blogspot.it/
a cura di Alessandra Mastrangelo, Giusi Quarenghi e Marina Teli.
mostra con catalogo.
dal 14 febbraio 2015 al 7 marzo 2015
Angela Caremi dice di sè:
"da bambina, vedevo mio papà disegnare e mi appropriavo di nascosto dei suoi meravigliosi colori Caran d'Ache, pastelli che poi mi hanno accompagnato per tutta la vita. Ora ne ho una scatola in legno da 80. Ho pubblicato Le Api non pungono i bambini, Sillabario delle Necessità, ho illustrato diversi libri ma non ricordo i titoli e anche un libro di ricette di cucina con tante verdure. Amo le lettere dell'alfabeto se dovessi scegliermi una casa sceglierei l'alfabeto."
Attualmente illustra con le stoffe, poesie, insetti, giostre e teatrini
mostra personale di Angela Caremi
Inaugurazione sabato 14 febbraio 2015 ore 17
Allo Spazio Libri Laboratorio la Cornice
via per Alzate, 9
Cantù (Como)
te. 031700571
spaziolibrilacornice@gmail.com
http://spaziolaboratoriolacornice.blogspot.it/
a cura di Alessandra Mastrangelo, Giusi Quarenghi e Marina Teli.
mostra con catalogo.
dal 14 febbraio 2015 al 7 marzo 2015
Angela Caremi dice di sè:
"da bambina, vedevo mio papà disegnare e mi appropriavo di nascosto dei suoi meravigliosi colori Caran d'Ache, pastelli che poi mi hanno accompagnato per tutta la vita. Ora ne ho una scatola in legno da 80. Ho pubblicato Le Api non pungono i bambini, Sillabario delle Necessità, ho illustrato diversi libri ma non ricordo i titoli e anche un libro di ricette di cucina con tante verdure. Amo le lettere dell'alfabeto se dovessi scegliermi una casa sceglierei l'alfabeto."
Attualmente illustra con le stoffe, poesie, insetti, giostre e teatrini
fotografia di Enrico Porro
ANGELA CAREMI
Le darei forma di nuvola
per via della sua leggerezza ariosa, come d’organza
del suo trascorrere calmo
del suo stare ferma appoggiata a nulla
della sua voce rotonda e senza punte (per non dire del
cuore)
Le darei forma d’ago, breve segmento inossidabile tra due
dita (lei ago, e dita)
che unisce un filo da non perdere, lungo lungo quanto mai e
con qualche nodo di tanto in tanto,
a una punta a punta, fine, acuta
per andare, attraversare, cucire forme di mondi in stoffe e
carte con palpiti di creatura
Le darei forma a punta,
punta acuta e mobile d’ago fine (così ha le mani, per non dire della
testa)
E vorrei non smettesse di stare qui, proprio qui, dentro e
fuori la cornice,
per le ortiche, i fiordalisi, le api a fasce d’oro, i
pescetti del Molgora,
a fare l’inventario dei mondi piccoli
qui, proprio qui, dentro e fuori la cornice,
in forma d’ago a cucire nuvole e rammendare cieli
in forma di nuvola che sa fare mille cose tranne pungere,
pungere per fare male.
E di tutto questo la vorrei ringraziare
per quello di cui è capace
e per quello di cui capace non sarà mai
perché è questo credo, che fa tenere i piedi sulla terra, al
cielo.
Giusi Quarenghi
11.11.2014
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